Le sue lacrime improvvise quanto irrefrenabili sono uscite con "non è giusto che le donne abbiano una festa, mentre gli uomini solo quella del papà!"
Mano nella mano, sul viale della scuola, anche se un po' in ritardo, ho rallentato il passo e sfoderato un sorriso, mentre mi abbassavo e asciugavo le sue lacrime guardandolo. Gli ho chiesto se voleva che gli spiegassi il perchè di questa "ingiustizia". Mi ha fatto sì con la testa, imbronciato con quegli occhioni grandi ancora lucidi e così, ho raccontato a mio figlio perchè oggi si festeggia la donna.
Perchè la strada, come il viale che stavamo percorrendo, è in salita e ancora oggi le donne faticano a rivendicare la propria libertà e la propria indipendenza. "che vuol dire indipendenza?".
Sono 90 anni che l'Italia festeggia l'8 marzo, ma avevo due anni quando si tenne la Festa a Campo de' Fiori e ne avevo sette, come lui, quando è stata proclamata Giornata delle Nazioni Unite per i diritti della donna e la pace internazionale.
"vuol dire che una donna oggi può vivere senza dover dipendere da un uomo, mentre un tempo non si poteva, perchè le donne non avevano la possibilità di scegliere neanche cosa volevano fare. Vuol dire che da pochi anni vengono riconosciuti gli stessi diritti per voi uomini e per noi donne, come studiare, avere un lavoro, viaggiare, la libertà di esprimere le proprie idee, di fare delle cose che prima non potevamo proprio neanche chiedere. Purtroppo questo non è possibile ancora dappertutto. E spesso non viene accettato da alcuni. Per questo le donne e gli uomini, questo è importante, oggi festeggiano la donna. Così si diffonde il più possibile questa conquista. Che ne pensi tu, ti sembra ancora una cosa ingiusta?"
Non c'era neanche bisogno che mi rispondesse con il suo "NO", perchè aveva ascoltato in silenzio la risposta alle sue domande e non piangeva più.
Eravamo arrivati. E sulla discesa, i miei pensieri correvano più veloci dei miei piedi misurando la strada che avevo fatto e quanta ancora mancava.
Mi sembra di vederti..
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