La bellezza
non è l'obbiettivo degli sport di competizione, ma lo sport di alto livello è uno degli
ambiti in cui la bellezza umana ha le maggiori probabilità di esprimersi. Il
rapporto è più o meno quello che intercorre fra il coraggio
e la guerra.
La bellezza umana di cui parliamo in questa sede è una bellezza di tipo
particolare: la potremmo chiamare bellezza cinetica. La sua forza e il suo fascino
sono universali. Non ha niente a che vedere con il sesso o i modelli
culturali. Sembra legata, in realtà, alla riconciliazione degli esseri umani con il fatto
di avere un corpo.
David Foster Wallace Federer as
Religious Experience, New York Times, 20 agosto 2006; citato in Federer ilmutante e il segreto del tennis perfetto, traduzione di Fabio
Galimberti, la Repubblica, 3 settembre 2006
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